Di Riccardo Esposito | Pubblicato il
La pubblicità (advertising, reclame o adv) è l’insieme di strategie e tecniche per promuovere un bene o un servizio. Esistono diversi tipi di ADV, sono aziende e liberi professionisti a investire in forme e tipi di pubblicità online e offline.
La pubblicità è la base per chi lavora nel web marketing. In fin dei conti cosa stiamo facendo quando lavoriamo con i social? E quando apriamo un blog aziendale?
Te lo dico io: questa è pubblicità, messaggi utilizzati per promuovere un brand su internet ma anche su giornali, televisione, radio e spazi aperti. Anche in modo virale.
Il concetto di advertising classico si allontana da quello di inbound marketing. Qui vuoi farti trovare nel momento in cui le persone hanno bisogno di te, ed è sempre un concetto legato alla promozione. Ma vuoi qualcosa di più, vero? Vuoi i risultati per la pubblicità?
Per importi sulla concorrenza, e per spingere contenuti commerciali, devi lavorare con la pubblicità. Sempre in prospettiva permission marketing, questo è chiaro. Ma per avere un quadro chiaro della situazione conviene fare un passo indietro e studiare la storia.
Indice dei contenuti
Cos’è la pubblicità: definizione
Prima di iniziare con la storia e le origini dell’advertising è giusto dare una definizione dei punti. La pubblicità è una comunicazione, studiata a tavolino, per portare risultati misurabili a chi ha bisogno di ottenere consenso, fatturato, clienti e visibilità.
Questo concetto di advertising e promozione potrebbe estendersi a qualsiasi cosa, e prevedere una comunicazione pubblicitaria fin dai tempi della preistoria.
In realtà il concetto moderno di pubblicità, così come lo intendiamo oggi, riguarda soprattutto la creazione di messaggi a pagamento da diffondere attraverso mezzi di comunicazione di massa. Da qui si raggiunge tutto quello che puoi immaginare: carta stampata, quotidiani, social network, cartellonistica, Tv, radio e altro ancora.
Il decreto legislativo n. 145/2007 definisce come pubblicità qualunque forma di messaggio che sia diffuso, nell’esercizio di una attività economica, allo scopo di promuovere la vendita o il trasferimento di beni mobili o immobili, oppure la prestazione di opere e servizi (…). Sono incluse nella nozione di pubblicità quelle forme di comunicazione che, anche se non tendono immediatamente a spingere all’acquisto di beni o servizi, promuovono comunque l’immagine dell’impresa presso il pubblico dei consumatori.
Proviamo a dare una definizione? Agcm.it dà indicazioni chiare sul concetto di pubblicità. Interessante notare il passaggio secondario: nella definizione viene intesa quella pubblicità che non tende per forza all’acquisto immediato del bene.
Da leggere: struttura di una pagina pubblicitaria
Origini della pubblicità antica
Qual è la storia della pubblicità? Probabilmente il primo pubblicitario è stato il diavolo, vestito da serpente ha convinto Adamo ed Eva a dare un morso a una mela? Il costo? Lo sai, abbiamo perso tutto. Però è stato bravo il serpente a convincere, vero?
La pubblicità ha origini molto antiche e che si lega a un elemento decisivo: la scrittura. Appena c’è stata la possibilità di sfruttare simboli su un supporto si è parlato di attività pubblicitaria in senso stretto. E non di semplice passa parola senza pianificazione.
Addirittura ci sono reperti archeologici che parlano di affissioni pubblicitarie nell’antica Pompei per mettere in evidenza eventi sportivi o esaltare qualità di botteghe ed esercizi.
Nel Medioevo era famosa la figura del banditore, ma la svolta c’è stata solo con la possibilità di pubblicare in modo continuo un annuncio, questa è la storia della pubblicità.
Storia della pubblicità moderna
Il significato della pubblicità è nella stampa, la svolta. La possibilità di creare, in riproduzione continua, manifesti e volantini rende tutto più semplice. Da qui si diffondono i primi esempi di pubblicità di massa, ecco un paio di date importanti da ricordare:
- 1479 – Il tipografo britannico William Caxton diffonde un opuscolo.
- 1690 – Appare il primo annuncio pubblicitario su un giornale.
- 1891 – Manifesto di Henry de Toulouse-Lautrec per il Moulin Rouge.
- 1924 – Primo annuncio pubblicitario alla radio.
- 1941 – Nella TV americana appare il primo spot televisivo.
- 1957 – La pubblicità in TV arriva in Italia con Carosello.
La diffusione delle merci impone una diffusione della pubblicità, per questo la rivoluzione industriale diventa il momento in cui esplode la necessità di espandere il mondo dell’advertising. La cartellonistica si trasforma in arte, ecco gli esempi.
Manifesti pubblicitari vintage
Lo so che stai cercando i migliori esempi di pubblicità d’epoca, il vintage attira sempre. Ma queste immagini non sono solo belle da vedere: rappresentano dei riferimenti storici importanti per capire come cambia l’advertising del tempo e come diventa espressione artistica, demandata a firme di prestigio del visual. Ecco alcuni esempi di reclame.
Come puoi ben vedere da questi contenuti la storia della pubblicità è interessante, affascinante, ricca di dettagli. Le pagine pubblicitarie però cambiano e si trasformano in qualcosa di diverso. Qualche esempio? Ecco come continua il percorso.
Evoluzione della comunicazione
Dopo la cartellonistica stampata e il manifesto, lo spot sfrutta prima i mezzi elettronici e poi il web. La radio apre la pista e dà la possibilità ai messaggi di diffondersi attraverso uno strumento innovativo. Poi è il turno della televisione.
La storia diventa interessante. Attraverso il tubo catodico, la comunicazione pubblicitaria si evolve e diventa narrazione con obiettivi da pubblicità commerciale.
L’advertising acquista i canoni dello storytelling, racconta una storia con idee, frasi e slogan per arrivare all’utente attraverso strade differenti: non interrompendo la fruizione del contenuto, è contenuto. Qualche esempio concreto di ADV moderno?
Come puoi vedere da questi esempi di pubblicità anni ’80 e ’90 puoi trovare diverse soluzioni: dal testimonial che consiglia la marca all’animazione che fa leva su motivi musicali e rime orecchiabili che creano un jingle capace di entrare nella testa.
L’importanza di Carosello in Tv
Impossibile parlare di spot pubblicitari famosi senza menzionare Carosello, un programma televisivo trasmesso dalla Rete 1 della Rai negli anni ’70 e che porta avanti la tesi più semplice: unire l’intrattenimento con il contenuto commerciale.
La promozione qui diventa narrazione. Carosello, inventato da Luciano Emmer, è stato un contenitore di esempi chiari di come sia possibile fare promozione attraverso un metodo non legato allo spot, all’interruzione fastidiosa e da evitare.
Quali sono i vari tipi di pubblicità?
La prima grande differenza è quella tra online e offline. Le aziende possono utilizzare vari tipologie di annunci pubblicitari per raggiungere i propri consumatori e ottenere risultati dal target. Ecco alcuni tipi di advertising con relativi esempi per contestualizzare.
Pubblicità offline | Pubblicità online |
---|---|
Passa parola | Influencer |
Testimonial | Mobile ADS |
Stampa | Social media |
TV | Motori di ricerca |
Radio | Direct Email |
Outdoor | Display ADV |
Tra queste si insinuano altre tipologie di pubblicità come la viral marketing advertising che punta a conquistare l’attenzione attraverso la condivisione. Poi c’è il product placement, un meccanismo noto anche come pubblicità indiretta. Che può essere:
- Visuale o screen placement.
- Verbale o script placement.
- Integrata o plot placement.
Questa soluzione consente di inserire prodotti in spazi e contesti non adibiti all’advertising (il tutto si razionalizza con la dicitura “Nel programma sono presenti inserimenti di prodotti a fini commerciali”). Ecco un classico esempio di screen placement indiretta:
E ancora il native advertising che punta a trasformare l’attività pubblicitaria in una pubblicazione inserita nel contesto editoriale. Infine citiamo il servizio pubblico noto anche come pubblicità progresso.
Le immagini nell’advertising commerciale
Si passa dall’ADV commerciale, che punta alla vendita vera e propria con un teaser, a quella sociale che promuove messaggi rilevanti per la società. Senza dimenticare la propaganda politica e tutto ciò che può essere racchiuso nel tema guerrilla marketing.
L’advertising creativo, infine, è una sottocategoria che lascia spazio a elementi interessanti. Nessuno vuole dare fastidio ma il messaggio si propone, in un modo o in un altro, come elemento capace di farsi notare. Come unire queste soluzioni?
Questi esempi di pubblicità creative lasciano intendere che attraverso l’ironia raggiungi l’obiettivo. C’è l’intuizione e la capacità dell’utente di creare connessioni simboliche.
Uno dei punti più efficaci per creare advertising è questo: fare in modo che sia l’utente a unire i punti, a scovare i collegamenti. Questo passaggio funziona e l’ADV diventa virale.
Da leggere: cos’è la pubblicità comparativa?
Migliori libri sulla pubblicità
Prima di chiudere questo articolo sulle migliori réclame e sulle tecniche di advertising ricordo un punto: senza studio non si procede. Per questo ti consiglio i libri da leggere.
- Storia della pubblicità italiana di Vanni Codeluppi.
- Storia della pubblicità in Italia dal 1945 a oggi di Falabrino.
- La pubblicità di Annamaria Testa.
- Confessions of an Advertising Man di David Ogilvy.
- La parola immaginata di Annamaria Testa.
- Hapù. Manuale di tecnica della comunicazione, Marco Vecchia.
Categoria: Marketing