Cos’è e come fare Guerrilla Marketing

Di Riccardo Esposito | Pubblicato il

Il guerrilla marketing è una strategia pubblicitaria non convenzionale che mira a ottenere visibilità con risorse minime. Utilizzando tattiche fuori dagli schemi, il marketing unconventional si concentra sull’interazione con il pubblico.


Io amo gli esempi di Guerrilla Marketing perché sono fuori dalle regole. Non voglio negare l’importanza delle buone basi della pubblicità classica, ma solo considerare i vantaggi di un approccio fluido. Di un contenuto capace di sorprendere sempre.

guerrilla marketing
Pronti per il guerrilla marketing?

Ti ricordi le pubblicità creative? Beh… stasera il mio entusiasmo si è decuplicato grazie a queste risorse dedicate al guerrilla marketing: esempi di come la creatività si mescoli con la pubblicità non convenzionale e il bisogno delle aziende di vendere.

Cos’è il guerrilla marketing, spiegazione

Ecco una definizione: guerrilla marketing è una tecnica di promozione a basso impatto sul budget per ottenere visibilità in modo alternativo ai classici canali a pagamento. Si presenta come strategia pubblicitaria non convenzionale, memorabile e speciale.

Il concetto fa riferimento al termine guerrilla, o guerriglia, che intende un tipo di combattimento impari dove un avversario dalle forze minori sfrutta il terreno, le condizioni climatiche e qualsiasi altro elemento esterno per affrontare avversari più importanti.

Di conseguenza, le tecniche di guerrilla marketing – che poi si evolvono verso lo street o l’ambush marketing, o marketing di imboscata – sono preferite da piccoli brand o realtà poco note che non hanno grandi budget. Ma vogliono farsi notare dai clienti.

Da leggere: gli elementi di una pagina pubblicitaria

Quando nasce il guerrilla marketing?

Il termine guerriglia marketing nasce grazie a Jay Conrad Levinson nel 1984 che ha pubblicato un libro omonimo. E il concetto operativo prevede l’utilizzo creativo di mezzi e strumenti che fanno leva sull’immaginario e sui meccanismi psicologici.

Levinson ha introdotto questo concetto per descrivere strategie di marketing non convenzionali che le piccole imprese potevano utilizzare per competere con aziende più grandi, sfruttando creatività e originalità al posto dei grandi budget pubblicitari.

Come funziona il guerrilla marketing?

Il meccanismo base di questa strategia di marketing prevede la messa in opera di tattiche creative e inaspettate per attirare l’attenzione del pubblico e creare un impatto difficile da ottenere con la pubblicità standard. La guerrilla marketing non convenzionale si basa su:

  • Creatività: tutto si basa su idee innovative e fuori dagli schemi.
  • Basso costo: utilizza risorse limitate, ideale per piccole imprese.
  • Interazione: coinvolge il pubblico e aumenta il passaparola.
  • Ambiente: sfrutta l’ambiente urbano come muri, marciapiedi.
  • Tempestività: le campagne sono spesso legate a eventi specifici.
  • Virale: crea contenuti che possano diffondersi velocemente.
  • Coinvolgimento: suscita emozioni forti (sorpresa, gioia, curiosità).

La chiave è sorprendere e coinvolgere il pubblico per rimanere nella mente del consumatore ma nel frattempo si punta sull’originalità, non sul budget. In questo modo abbiamo la possibilità di integrare guerrilla e l’inbound marketing.

Come fare un’azione di guerrilla marketing

Identifica l’obiettivo del marketing non convenzionale. Ad esempio, attraverso una determinata azione di ambush marketing Vuoi aumentare la consapevolezza del marchio (brand awareness), promuovere un nuovo prodotto o generare passaparola? Prima di iniziare pensa sempre a ciò che desideri per te.

Poi determina e approfondisci il tuo pubblico: devi conoscere il tuo target demografico e scoprire cosa attrae le persone che desideri intercettare, cosa spaventa o incuriosisce.

Una volta definiti i punti della strategia, puoi doncentrarti sulle tecniche per raggiungere gli obiettivi. Ad esempio c’è la possibilità di sfruttare i Flash Mob, ovvero un gruppo di persone si raduna in un luogo pubblico per eseguire una performance.

Oppure puoi puntare sullo street marketing che sfrutta murales, graffiti o disegni per veicolare un messaggio. In questo contesto includiamo le installazioni temporanee: strutture e oggetti insoliti che invadono gli spazi pubblici per attirare l’attenzione.

Particolarmente interessanti sono le tecniche di integrazione dei messaggi pubblicitari con gli elementi dell’ambiente quotidiano in modo creativo. Senza dimenticare gli eventi improvvisati che coinvolgono il pubblico in maniera diretta e sorprendente.

Libri di guerrilla marketing: cosa leggere?

Ci sono tanti libri dedicati al marketing non convenzionale, ma io ti consiglio un titolo che può essere d’aiuto: Guerrilla marketing in Italia. Il vero Guerrilla Marketing per grandi risultati con piccoli budget di Andrea Frausin e Fabio Zancanella (2014).

Alcuni esempi di guerrilla marketing

Il guerrilla marketing sfrutta la creatività e l’ingegno per superare i limiti di budget, rendendo possibile l’impresa tanto ambita: le piccole imprese possono competere con i grandi marchi attraverso strategie di alto impatto e coinvolgimento. Qualche esempio?

Street marketing senza regole

In molti casi si parla di guerrilla marketing quando le installazioni invadono la realtà quotidiana. Ecco qualche esempio: lo smalto cola sul marciapiede e sembra sospeso nel vuoto, la panchina si dimezza e ti lascia un messaggio. E vogliamo parlare della nuova pubblicità cartellonistica di BBC Dracula che appare solo di notte? E Netflix a Milano?

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Un esempio di pubblicità per lo smalto.
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Pubblicità sensibile al social e al consumo.
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Punta sui valori del pubblico.

Come puoi ben vedere, questi casi di guerrilla marketing si fondono con la metropoli. La pubblicità diventa qualcosa di utile per ripararsi dalla pioggia, ma soprattutto riassume un valore. Ovvero idee smart e non convenzionali per cittadini degni di questa etichetta.

Mezzi di trasporto: idee in movimento

In questo caso la pubblicità si fonde con i mezzi di trasporto, con gli autobus che prendi ogni giorno per andare a lavoro. O magari il furgone che consegna il tuo pacco.

Nel caso della pubblicità FedEx il concetto è sempre lo stesso: fondere il principale benefit dell’azienda (velocità) con la viralità dell’immagine nella realtà.

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Pubblicità anti-fumo virale.
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Ecco un esempio di viral marketing.
pubblicità
Quando guerrilla diventa metropolitano.
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Il trasporto diventa pubblicità.

Gli autobus, invece, fanno affidamento sulla metamorfosi: un pitone stritola la carrozza passeggeri e le antenne del gambero si fondono con quelle del tram.

Oggetti e marketing non convenzionale

Gli esempi di guerrilla marketing virale vanno oltre le installazioni e diventano oggetti che si mescolano nella vita quotidiana delle persone. Si mimetizzano e prendono la forma di un distributore di sapone. O di acqua sporca con malattie varie.

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Un distributore di acqua sporca.
pubblicità virale
Istallazioni virali in città.
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Attenzione, esempi di guerrilla marketing.

Quest’ultimo esempio è interessante: un cartellino simile a quello che viene messo all’alluce delle salme nell’obitorio. Viene legato di nascosto, al piede delle persone che prendono il sole. Sun Kills, devi proteggere la tua pelle.

Non è facile, non è semplice: ma anche la tintarella deve essere presa con le dovute precauzioni. E questo può essere un buon modo per far passare il messaggio.

Il guerrilla marketing funziona secondo te?

Questi sono gli esempi di marketing non convenzionale sono sufficienti per chiudere l’argomento? No, puoi aggiungere qualcosa a questa lista. Ne sono sicuro. Quindi lascio a te la parola: pubblica nei commenti link e riferimenti utili per valutare.

Riccardo Esposito

Sono un web writer freelance. Mi occupo di scrittura online dal 2009, mi sono specializzato nella stesura di piani editoriali per blog aziendali. Ho scritto 3 libri dedicati al mondo del blogging e della scrittura online (bio di Riccardo Esposito).

Categoria: Marketing | Tag: Contenuti virali

4 commenti su “Cos’è e come fare Guerrilla Marketing”

    1. Riccardo Esposito

      Ciao Cecilia,

      Allora, io parto da questo punto: una buona attività di guerrilla marketing nasce dal brain storming. Dallo scambio di idee e dalla riflessione comune. Qual è il processo creativo? Scindere un brand e individuare quali sono i valori, i punti di forza, l’unique selling proposition. Ovvero l’argomentazione esclusiva di vendita.

      Prendi come esempio la pubblicità della FedEx. Qual è il suo punto di forza? la velocità. Scandisci questo valore in mille declinazioni. Una di queste è: siamo sempre i primi, battiamo la concorrenza su strada. Da qui nasce l’idea: superare la concorrenza nel quotidiano, sull’asfalto. Ruota a ruota. Sul singolo secondo.

      Crea un adesivo e attaccalo alla carrozzeria del furgone: sei sempre davanti alla concorrenza. Questo è un esempio del processo creativo: analizzare l’azienda nel dettaglio, individuare i punti di forza, metterli in evidenza attraverso tecniche non convenzionali. Mostrando, non raccontando.

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