Di Riccardo Esposito | Pubblicato il
Grok è il chatbot basato sull’intelligenza artificiale creato da Musk per X, ex Twitter. Può creare immagini, scrivere testi, sintetizzare le notizie della giornata. Per ora è disponibile in versione limitata a tutti gli utenti, anche non Premium.
Continua la corsa dei grandi player verso l’inaugurazione di nuovi tool basati sull’AI generativa. Ora gli iscritti a X, anche quelli non Premium, possono utilizzare gratuitamente Grok. Ovvero, il chatbot lanciato da xAI per essere al fianco di chi twitta.
I presupposti sono interessanti. Questo strumento è stato lanciato nel 2023, è ancora in beta testing ma ha già lasciato il parco degli utenti Premium: in un primo momento (marzo 2024) Musk annunciò che Grok sarebbe stato abilitato per gli abbonati premium, ma adesso tutti possono accedere a questo nuovo strumento di intelligenza artificiale.
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Cos’è Grok, una definizione
Grok è un chatbot creato dall’azienda xAI alimentato da intelligenza artificiale generativa. Si basa su un modello linguistico di grandi dimensioni (LLM) che porta lo stesso nome dell’applicazione. Nasce come TruthGPT, un progetto di Musk lanciato nel 2023, poi cambia nome e viene dato l’accesso anticipato limitato agli utenti X Premium.
L’evoluzione nell’arco di un anno è interessante. Siamo passati da Grok-1 a Grok-2 e Grok-2 mini che presentano delle funzioni degne di ChatGPT come la possibilità di comprendere il visual e leggere PDF, fare ricerca online per trovare fonti e generare immagini. 6 dicembre 2024, Grok è disponibile per tutti ma con un uso limitato.
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Che significa il nome Grok?
Il nome di questo tool ha destato l’interesse di tutti. Traducibile in italiano con il termine groccare (Wikipedia), si tratta di un neologismo nato nella cultura hippie che può essere inteso con il concetto di piena comprensione di un concetto. In sintesi, si usa quando un passaggio è stato assimilato e pienamente accolto in un determinato contesto.
Come usare Grok, l’accesso
Oggi, gli utenti iscritti a X (ex Twitter) possono utilizzare Grok gratis, solo che gli utenti Premium hanno accesso libero alle sue funzionalità. Mentre gli utenti standard possono utilizzare solo 10 ricerche all’ora. Per utilizzare il tool basta andare sul tuo profilo.
Per accedere a Grok da desktop trovi il link nel menu a sinistra. La home (https://x.com/i/grok) è abbastanza semplice: c’è un form per digitare il tuo prompt, dei comandi rapidi per accedere alle principali funzioni e gli hashtag per le tendenze.
Da mobile tutto è più o meno simile solo che il comando per accedere a Grok si trova nei comandi del footer. Una volta fatto tap sul pulsante, raggiungi la home del servizio.
Nel menu in alto a sinistra puoi attivare la modalità focus e far rientrare la sidebar o aprire la cronologia delle conversazioni per accedere ai prompt già digitati.
Cos’è invece Aurora?
Aurora è lo strumento introdotto da Grok, e integrato nel flusso di lavoro, per creare immagini con l’intelligenza artificiale. Questo tool è addestrato per utilizzare i dati di prompt testuali e visual. Quindi trarre ispirazione o modificare direttamente le immagini fornite dall’utente. Gli sviluppatori sostengono che ha una profonda comprensione del mondo, è ottimo nel rendering fotorealistico e nel seguire con precisione le istruzioni.
L’elemento di differenza rispetto ad altre soluzioni come DALL•E: Aurora può riprodurre dettagli precisi come testo e loghi, inoltre può creare ritratti di esseri umani noti. Un elemento che viene evitato da altri modelli per evitare problemi di privacy e copyright.
Le immagini generate con Grok hanno una firma in basso a destra. Poi vengono accompagnate da pulsanti che consentono di apprezzare o meno il risultato, condividere o copiare il testo del prompt. Puoi anche modificare il risultato con dei follow up suggeriti.
Il menu con i tre puntini in alto a sinistra dell’immagine consente di salvare la foto o inserirla in un post di X. Per chiarezza, ti riporto la politica di Grok rispetto alla responsabilità e all’uso che la piattaforma fa delle informazioni: https://x.ai/privacy-policy.
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Cosa posso fare con Grok?
Ora passiamo alla fase operativa: cosa puoi ottenere con questo tool di intelligenza artificiale? A primo impatto hai la stessa struttura presente su ChatGPT, Claude AI e Google Gemini: puoi scrivere contenuti e ottenere informazioni. L’aspetto interessante è la ricerca delle fonti. Grok prende come spunto sia il web che le discussioni su X.
Ad esempio, se chiedo un consiglio sui giochi di ruolo fantasy vedo che in alto cita come fonti sia attività legate ai post di X che pagine web di rilievo. Il risultato finale è un mix di questi riferimenti. Alla fine dei paragrafi trovo link alle fonti e in coda trovo dei pulsanti per proseguire la conversazione con dei follow up che ti consentono di proseguire.
Per i compiti strettamente esecutivi non si citano le fonti, l’output è molto simile a tool come ChatGPT o Gemini. Ricorda che Grok può commettere errori, quindi è sempre importante verificare le informazioni che ti vengono comunicate nell’output.
Categoria: Intelligenza artificiale, Social network | Tag: Twitter