Di Riccardo Esposito | Pubblicato il
Il catenaccio giornalistico – noto come drophead o strapline – è una frase posizionata sotto il titolo principale per approfondire o chiarire il contenuto dell’articolo. È un breve testo introduttivo che sintetizza il punti chiave.
Quando si decide di scrivere un articolo di giornale c’è sempre bisogno di chiarezza tra le varie sezioni. Ad esempio, sai già che hai bisogno di un attacco che rispetti la grande regola delle 5W e che non puoi ignorare la differenza tra titoli caldi e freddi.

In questo equilibrio, bisogna prendere in considerazione anche le definizioni di aree spesso ignorare negli impaginati più semplici. Sto parlando di occhiello, catenaccio e sommario: aree fondamentali per migliorare la comunicazione scritta sempre più efficace.
Indice dei contenuti
Che cos’è il catenaccio di un giornale?
Il catenaccio di un giornale è una stringa di testo inserita dopo il titolo principale di un articolo. Si tratta di una frase – a volte è un breve paragrafo – che ha il compito di spiegare meglio il contenuto del titolo, fornendo un’anticipazione del tema principale.
Le caratteristiche tecniche di un buon catenaccio scritto da un titolista di professione variano in base allo stile editoriale e al pubblico di riferimento, ma esistono alcune linee guida generali: brevità, sintesi, esaustività e attenzione all’informazione del elttore.
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Qual è la funzione del catenaccio?
Il compito del catenaccio giornalistico è quello di incuriosire e anticipare, magari spiegare senza svelare completamente il contenuto. Serve a catturare ulteriormente l’attenzione del lettore, chiarire meglio l’argomento e invogliare alla lettura dell’intero articolo.
Questo significa che il catenaccio non deve porsi il problema tipico dei titoli caldi o freddi: non c’è bisogno di essere evocativi, c’è già l’headline che svolge questo ruolo. La funzione del catenaccio è quella di dare informazioni aggiuntive e spiegare il titolo.
Differenza con occhiello, sommario e sottotitolo
Spesso c’è confusione tra questi elementi. L’occhiello giornalistico è una breve frase evocativa (e non informativa) che si trova sopra al titolo mentre il sommario è una sintesi di un elemento curioso o una dichiarazione che si trova tra le colonne dell’articolo.

Quindi, come sottolinea anche Wikipedia, l’occhiello apre il pezzo, il titolo dà la notizia e il catenaccio introduce verso la lettura. Infatti, il nome deriva proprio dalla sua funzione di unione tra i vari elementi. In questo equilibrio può esserci anche il sottotitolo.
Questo è strettamente collegato all’headline e precede il catenaccio. In alcuni casi possiamo trovare anche tutti gli elementi insieme ma di solito avviene per grandi aperture di prima pagina in cui c’è bisogno di sintetizzare e definire bene l’argomento.
Come scrivere un catenaccio giornalistico?
Per scrivere un catenaccio giornalistico efficace devi rispettare poche regole ma fondamentali per fare in modo che si allinei con l’headline e le altre parti dell’articolo di giornale come l’occhiello, il sommario e l’headline stessa. Quali sono i punti da ricordare?
- Lunghezza – Il catenaccio è più lungo del titolo, ma non supera i 200 caratteri.
- Sintesi – Devi essere breve ma esaustivo, in grado di riassumere il tema dell’articolo.
- Stile – Il catenaccio del giornalista è meno evocativo rispetto al titolo, più esplicativo.
- Tensione – Nel catenaccio fornisci i punti centrali senza approfondire troppo.
- Completamento – Puoi fornire ulteriori elementi, come il perché, il quando o il come.
Se ti capita di dover scrivere un catenaccio giornalistico, ricorda che questo microcontenuto deve essere informativo, breve, e funzionale. Deve portare il lettore all’interno dell’articolo, gestendo informazione puntuale e invito alla lettura.
A livello tipografico, il catenaccio ha un font inferiore al titolo ma superiore agli altri elementi come il sommario. Può essere in corsivo, anche se le regole cambiano in base alla redazione. Il catenaccio viene scritto dal capo redattore o dal titolista.
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